Sproloqui esistenziali di inizio anno

ovvero di mitomania, kamikaze e altre amenità´

Per dirla con l’Allegro Chirurgo, soffro del crampo dello scrittore da circa due anni: da quando sono arrivata sulla Nuovaisolachenonce non riesco a mettere una parola in fila all’altra senza provare l’irrefrenabile istinto di cancellare tutto, chiudere il computer e mettermi a zappare[1]. E non è che non ne abbia da raccontare: in realtà questi due anni sono stati pieni di avvenimenti alcuni dei quali, lo assicuro, surreali.

È che improvvisamente il disagio ha smesso di farmi ridere, e venendo così meno la base fondante della nostra relazione, il nostro rapporto è sprofondato nella più nera delle crisi.

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Mi sono appena fermata a rileggere l’incipit, e mi vengono in mente due cose:

  1. È evidente che tra i tanti disturbi della personalità´ che colleziono c’è anche la mitomania: la necessita´di trovare delle scuse per non aver aggiornato il blog presuppone la certezza di interlocutori -e nei pochi mesi in cui ho scritto sistematicamente su a gambe levate non è che avessi esattamente uno stuolo di lettori, figuriamoci ora-
  2. Il ragionamento filerebbe anche se non fosse che vivo con me da troppi anni, che un po’ ho imparato a conoscermi e che sono consapevole di essere campionessa numero uno di palle, o se preferite chiamarli così, di alibi.

La mia dote è così sviluppata che riesco a trovare una ragione anche a questioni completamente inconcepibili per il 99% della popolazione tipo il fatto che non abbia MAI PROVATO a prendere la patente. Potrei continuare con la paraculaggine e a questo punto incedere su qualche episodio particolarmente atto a esemplificare la portata del fenomeno appena citato, ma non lo farò. Perché’ per lo meno di una cosa, in questo sproloquio disordinato, sono sicura: io con il disagio sono entrata in profonda crisi. Capiamoci: non è che mi sia passata la voglia di alleggerire, con una risata, le gatte da pelare che con dovizia la vita ci elargisce; il trucco del ridimensionarsi l’ho imparato all’Isolachenonce e -cerco- di tenermelo stretto.

No, è che mi sono un po’ stancata di trovarmi a nuotare in un mare di letame per aver fatto la kamikaze.

Free Vectors via www.Vecteezy.com

E non una normale kamikaze, no, la sensazione è di aver agito, in troppe occasioni, come la kamikaze di un videogame: in pratica ho emulato uno che pilota consapevolmente se stesso verso la certezza di sfracellarsi col botto, e che dopo essersi sfracellato, inspiegabilmente, si rialza, per rischiantarsi.

Giunta a questa conclusione, non posso certo lasciare il discorso in sospeso: che sia perché finiscono i gettoni, o perché` al livello successivo -del videogame- i kamikaze si evolvono in un personaggio più attento al tema dell’auto-conservazione, ma sta cosa del kamikaze deve finire.

Ora, francamente, non so da dove partire, ma cercare di mettere un po’ d’ordine e catalogare il presente credo possa essere un buon punto di partenza.

Farò quindi qualcosa per cui mi odierò, anzi, già mi odio: visto che per oscure trame del fato mi trovo a navigar per i maLri da sola[2] ovvero COSONE GOES TO L’ISOLA DEI FAMOSI  è, per dirla alla TECNOCASA, una solida realtá, userò questi fantastici tre mesi di solitudine per mettere ordine. E dato che l’unico modo per vedere chiaro che io conosca è raccontare, devo riuscire, nei prossimi tre mesi, a trovare ogni giorno un momento da dedicare a questa attività; inoltre, assodato che sono una mitomane convinta che qualcuno mi leggerà, mi impegno a pubblicare ogni giorno le mie elucubrazioni, cosi o finisce che chiudo il blog per timore del pubblico ludibrio -sempre perché sono una mitomane e penso di avere dei lettori-, oppure, finalmente, inizio a fare qualcosa di diverso da… prima di scoprire di essere una kamikaze. E chissà che alla fine non ci capisca qualcosa.

Ci riuscirò?

[1] . E se credete che zappare sia metaforico, è solo perché non avete visto l’orto di casa mia.

[2] -il mio concetto di sola include per definizione il Piccolodittatore, in molti casi Nanailgattopsicopatico e  Muccailcanetontodi35chili in sventurate ipotesi, come la presente-

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Sofi ha detto:

    Fra, io ti leggerò tutti i giorni! Sicuramente ti servirà scrivere, perciò fallo per te stessa. Se gli altri ti leggono oppure no non importa! Un abbraccio, nel disagio, ovvio 😉

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    1. Fra ha detto:

      Ciao Sofia!!!! Vedi, questo post gia’ e’ servito a rimetterci in contatto, 🙂 bacini!!!!

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